Nello scorso mese di luglio, ho contribuito a organizzare un'interessante conferenza a Parigi, il cui titolo complicatissimo tradotto in italiano suonerebbe "Frontiere e sfide nella computazione dei metalli per applicazioni biochimiche, mediche e tecnologiche". Parigi val sempre un congresso, specialmente quando si tratta di argomenti così interessanti! Perché l'argomento della conferenza era la presenza dei metalli in molti dei calcoli che riguardano enzimi e proteine in generale.
A molti sarà capitato di passare attraverso un metal detector (in aeroporto, o in banca, ad esempio) e doversi spogliare di tutti gli oggetti metallici: tuttavia non facciamo mai caso al fatto che il nostro stesso organismo trasporti un bel po' di metallo al suo interno. Per fare un esempio, il ferro contenuto negli abitanti del nostro pianeta al momento (circa 7 miliardi di persone) sarebbe pari a 3 torri Eiffel e mezzo, sempre per restare nel tema Parigi. Fin da piccoli ci viene insegnato di mangiare gli spinaci perché contengono ferro (con tanto di testimonial Braccio di Ferro) e, non so voi, ma io mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo qualora di ferro ne avessi ingerito un po' troppo: avrei potuto attrarre calamite? Un fisico adulto è stato un bambino strano: forse lo è ancora...