"Quando gli dei vogliono punirci, avverano i nostri desideri". Non so da dove io abbia preso la convinzione che questa sia una perla di saggezza dei greci: una rapida ricerca online mi ha permesso di verificare che la citazione è tratta dal libro "La mia Africa", di Karen Blixen. E' molto probabile che quindi la frase mi sia rimasta impressa a causa della sua trasposizione cinematografica ai tempi in cui ero un timido e impressionabile adolescente. Di fatto, è da quando sono qui a Trento che mi succede di pensarlo spesso. E mai come in questi ultimi mesi l'ho pensato diverse volte: insieme al mio collega Raffaello Potestio e con un impagabile aiuto della Divisione Relazioni Internazionali dell'Università di Trento, abbiamo organizzato la prima edizione della Scuola Invernale "Fisica della Cellula", che si è tenuta qui a Trento dal 19 al 31 gennaio 2020. Le parole per descrivere l'intera esperienza mi mancano e quindi le prenderò in prestito dal divertente resoconto di una partecipante spagnola, Carmen Majano López de Madrid. Anzitutto loro: i partecipanti. 20 studenti in tutto, di cui solo due italiani, pescati dall'Università di Trento. Gli altri 18 provenivano da Australia, Spagna, Cina, Germania, Corea del Sud, Giappone, Colombia, Bangladesh, Russia, Vietnam, Regno Unito e Sud Africa. Lascio però parlare Carmen e le sue impressioni, che saranno certamente più divertenti di qualunque mio racconto da "professorino"...
