martedì 11 agosto 2020

Temi caldi e chiacchiere da spiaggia

In questa estate un po' particolare di un anno che più particolare non avrebbe potuto essere, non si fa che parlare delle storie estive dei vari personaggi più o meno famosi o di dove vanno a farsi fotografare le o gli influencer. Ecco, io che influencer non sono, ma che vivo nel perenne splendido disagio di interessarmi di scienze e, nello specifico, di come applicare la fisica alla comprensione della materia vivente, sono qui a proporvi una lettura sotto l'ombrellone in cui non ci saranno baci rubati, né miei scatti davanti a un modello di proteina, ma due temi che con l'estate stanno bene solo perché sono temi caldissimi. Ecco, magari mostrare che state leggendo questo blog vi aiuterà a mantenere a distanza i vostri vicini di ombrellone ai quali sembrerete un po' strambi. Questo mese voglio infatti parlarvi di apprendimento automatico e intelligenza artificiale: fa molto più scena chiamarli con i termini inglesi "machine learning" e "artificial intelligence" ma appartengo a quella categoria di persone di una certa età che amano ancora usare il termine italiano quando c'è. O la verità è che amo troppo la lingua inglese per infarcire un mio pezzo in italiano di termini inglesi per il solo gusto di metterceli. Si tratta di un argomento vastissimo e su cui non sono certo uno dei massimi esperti mondiali (del resto credo di esserlo solo sul gateau di patate): tuttavia gli accidenti della mia vita scientifica mi hanno portato ad occuparmi di reti neurali artificiali, da cui tutto questo campo del machine learning e dell'artificial intelligence ha pescato a piene mani.