Ecco, politicamente sembrerebbe proprio così, visto l'esito dell'ultimo mandato esplorativo conferito dal Presidente della Repubblica al Presidente della Camera dei Deputati. In effetti è stata proprio la situazione politica di questo primo mese del 2021 a generare questa mia riflessione sull'entropia. Cerco però di procedere con ordine, perché l'argomento non è complicato ma richiede alcuni passaggi ed è soprattutto di fondamentale importanza nella fisica applicata alla biologia e, di conseguenza, in biofisica computazionale. Sentiamo spesso parlare dell'energia e a scuola abbiamo tutti studiato l'energia meccanica: la somma dell'energia cinetica e dell'energia potenziale. Nei corsi di fisica generale che insegno, mi piace sottolineare come sia decisamente più semplice utilizzare l'energia per risolvere i problemi di meccanica, rispetto alla risoluzione che passa per i calcoli delle forze con i vettori: le equazioni, in effetti, sono più semplici da risolvere. E però (perché un però c'è sempre!) non è sempre possibile. E inoltre, quando è possibile, dobbiamo tenere in conto che l'energia meccanica non è l'unica energia in gioco, ma c'è anche una forma di energia un po' meno facile da trattare e che si manifesta ogni qual volta osserviamo fenomeni in cui cambia la temperatura o la fase di una sostanza (da solido a liquido, per esempio il ghiaccio che si scioglie). Si tratta del calore, uno dei modi in cui è possibile scambiare energia. Del calore si occupa la termodinamica, che di per sé non sarebbe neanche troppo complicata, almeno nei suoi principi generali. Ciò che è davvero complicato in termodinamica è il suo essere sostanzialmente una teoria basata sulla statistica: tutto ciò che accade non è l'unica cosa possibile, ma semplicemente la più probabile con un grado di probabilità talmente alto da risultare praticamente certo.