Leopardi e DeepMind: non so quanto sarebbe piaciuto al poeta di Recanati questo accostamento. Probabilmente lo avrebbe aggiunto proprio tra gli esempi con cui mettere in ridicolo la fiducia o la fede positivista nel progresso umano o nella bontà della natura che chiama "matrigna" in quella splendida (e forse anche un po' trascurata) poesia che è "La ginestra". Mi è tornato in mente questo celebre verso di Leopardi a proposito del recentissimo annuncio della pubblicazione di un intero database di strutture di proteine ottenute mediante AlphaFold. L'annuncio ha fatto il giro del mondo, accompagnato dalla solita fanfara di "niente sarà più come prima" o "risolto il problema del protein folding" con più o meno miracolistiche visioni di un futuro in cui potremo direttamente inserire in un sito web il codice genetico corrispondente a una proteina per ottenerne non solo la struttura, ma anche i farmaci su misura personalizzati ed efficaci nel contrastarne o migliorarne il funzionamento. Come queste mirabolanti iperboli del giornalismo (?) scientifico (???) riescano a convivere (spesso sulle stesse bacheche) con atteggiamenti di sospetto nei confronti di chiunque tenti onestamente di farci fare un passo avanti nell'eterna lotta tra noi e la natura matrigna con i suoi accidenti, le sue fortune e le sue leggi crudeli di sterminio dei più deboli, resta per me un mistero insondabile. Quindi, Giacomo, perdonami per l'accostamento, ma proprio mi sei scoppiato dentro al cuore all'improvviso, all'improvviso... E con questa facciamo un torto anche a Mina e cerchiamo di capirci qualcosa.