Già. Questa volta il mio personalissimo blog diventa ancora più personale, perché prendo spunto dal mio personalissimo incontro ravvicinato con la variante Omicron. L'immagine qui a lato però è un avviso: anche se per me si è tradotto in una semplice e fastidiosa faringite di qualche giorno e ricordo raffreddori ben peggiori, Omicron non è un semplice raffreddore, ma una variante del famoso Sars-Cov-2, il virus responsabile della Covid-19. Anzitutto: non ho la più pallida idea di dove io possa averlo preso. Sono ipocondriaco e da due anni ormai disinfetto la spesa e qualunque oggetto entri in casa, mi lavo le mani anche al solo pensiero di aver toccato qualcosa, indosso mascherine ffp2 quando sono a teatro o a un concerto di musica classica, non vado a mensa con i miei colleghi, non tocco le maniglie e, se sono costretto a farlo, mi lavo le mani... e niente: una mattina mi son svegliato con il mal di gola. In farmacia mi hanno detto che il tampone non era necessario: "Eh ma guardi, non esiste mica solo il Covid, lei ha una semplice faringite!". Il giorno dopo, constatata la persistenza del mal di gola, ho comprato uno dei tamponi fai-da-te al supermercato (quelli da 5 euro, per intenderci), mi sono trasformato nella persona che Antonella Viola vorrebbe che fossi, e mi sono auto-tamponato. Risultato: due tacche! Ora, nella mia ipocondria, un mal di gola di due giorni aveva già scatenato malattie letali che ancora devono trovare una collocazione sull'enciclopedia medica, per cui paradossalmente mi sono sentito esclamare "ah vabbè è solo il covid!". Ad ogni modo ho chiamato il medico, ho prenotato un tampone ufficiale che ha confermato la positività e mi sono isolato in casa con la mia faringite che dopo circa 4-5 giorni è passata del tutto, lasciandomi completamente asintomatico e con una grande capacità di concentrazione. Ne ho approfittato per lavorare, sì, ma anche per documentarmi sul mio indesiderato ospite. Qui di seguito quanto sono riuscito a capire.