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| Il fascino discreto della borghesia, L. Buñuel, 1972 |
“Il fascino discreto della borghesia” è un film del 1972 del regista spagnolo Luis Buñuel.
Si tratta di una pellicola del tutto surreale, e forse è questo il motivo per
cui ne resto sempre affascinato, a tal punto che non riesco a smettere di
guardare il film quando mi imbatto per puro caso in un suo passaggio
televisivo. Lo prendo a pretesto per il post di questo mese perché uno dei suoi
aspetti più interessanti è proprio il linguaggio usato da questa classe borghese,
fatta di uomini e donne in apparenza molto distinti, eleganti e molto legati a
un insieme di regole e convenzioni che li definiscono come tali. Tuttavia quasi
tutti i personaggi nascondono segreti inenarrabili, sono in realtà maschere
ipocrite di una realtà ben più complicata, continuano a recitare questo ruolo
anche piuttosto affascinante nelle situazioni più surreali: emblematica, a tal
proposito, la scena che scaturisce da un apparente malinteso per un invito a
cena e si conclude in un ristorante in cui si sta vegliando il proprietario
morto. Nessuno di loro mostra il benché minimo dispiacere per il proprietario,
se non il disappunto perché non potranno essere serviti come il loro rango
richiederebbe.
