giovedì 11 novembre 2021

Traguardi: il milestoning spiegato facile facile

Non so quanti ricorderanno questo gioco della MB, un concentrato di anni '80: lo pubblicizzavano come l'emozionante gioco della vita, con una serie di traguardi che i giocatori dovevano raggiungere per conseguire la felicità, che poi consisteva in un guadagno sfrenato di soldi (erano gli anni '80, eh?). Le pedine erano delle automobiline in cui si inserivano dei piolini azzurri o rosa (naturalmente in virtù del sesso biologico dei giocatori). I piolini rosa e azzurri erano solo uno dei diversi aspetti che, con lo sguardo di oggi, sarebbero quantomeno controversi. Ce n'erano però altri che proprio non potevo sopportare. Uno di questi era la scelta tra lavoro e studio, come se le due cose fossero antitetiche: mah! Ho sempre pensato (anche da ragazzino degli anni '80) che lo studio fosse un'opportunità, non una scelta da opporre al lavoro, anzi se mai avrebbe potuto migliorare le condizioni di qualunque lavoro con una preparazione adeguata... E sapete che c'è? Lo penso ancora. La peggiore di tutte però restava l'imposizione del matrimonio e la pioggia di figli che il matrimonio comportava. Il gioco non era male, ma questa visione della vita mi stava parecchio stretta anche prima che trasformassi la mia stessa vita in questo gran mulinare di attività in cui per il matrimonio non saprei né vorrei trovare spazio. Questo gioco mi è tornato in mente leggendo una serie di articoli sul metodo del milestoning, che in italiano tradurrei appunto con "Traguardi". Ed è del milestoning che vorrei parlare questo mese, cercando di spiegarlo in modo facile. O almeno ci provo.