Come dimostra il mio google-coso qui accanto, sono tornato un po’ a girare per il mondo, uno degli aspetti più appaganti di questo lavoro in cui si decide “autonomamente” di continuare a studiare per tutta la vita, con l’idea di trasmettere ad altri e ad altre la stessa passione per lo studio e la stessa curiosità per il mondo. E proprio di questi miei viaggi ho deciso di parlare in questo post di ottobre, perché il mese appena trascorso è stato decisamente denso di spostamenti, la maggior parte per lavoro con un intermezzo di un weekend a Roma, un regalo che ho deciso di concedermi per ricaricarmi prima della partenza del semestre di fuoco, con il 90% del mio carico didattico concentrato tra settembre e dicembre e tantissime cose da sistemare. Avevo già parlato nell’ultimo post del ritorno in insolita collocazione post-pandemia del famoso workshop di Bressanone, giunto ormai alla settima edizione. Subito dopo ho partecipato, per la mia prima volta, al Congresso Annuale della Società di Biofisica Pura ed Applicata (SIBPA) che si è tenuto nella suggestiva San Miniato, in provincia di Pisa. Non sono socio della SIBPA da molto tempo (dal 2019): sono invece socio della Biophysical Society americana da molto più tempo, dal 2001. Il motivo per cui sono diventato prima socio della lontana Biophysical Society e poi della vicinissima SIBPA è indicativa dello stato della biofisica nei dipartimenti di fisica italiani.
