martedì 11 giugno 2024

Trotterellando per Trieste, il Canada e la Lituania

Scrivo questo post mentre all'aeroporto di Bergamo aspetto il bus che mi riporterà a Trento, dopo tre tappe di un tour estivo che mi è praticamente piombato addosso senza quasi che io me ne accorgessi. Viaggiare mi è sempre piaciuto, grazie alla spinta di una curiosità talmente forte da riuscire a vincere qualunque tipo di ansia, anche se poi l'ansia mi accompagna sempre e comunque. Viaggiare per lavoro è diventato poi una specie di sport che mi appassiona, mi motiva e mi stanca, ma a cui non riesco a dire di no. Questa volta però ho viaggiato non tanto per presentare progetti di ricerca, quanto per costruire ponti: si tratta di viaggi che non hanno nulla a che fare con il nuovo incarico da direttore di dipartimento, li avrei fatti a prescindere, ma hanno assunto una connotazione particolare proprio perché l'incarico è talmente totalizzante che il dipartimento me lo sono portato dietro. Ho quindi viaggiato su tre livelli: uno personale, con la sensazione di scoperta che accompagna ogni viaggio, uno con l'attività di ricerca del mio gruppo in biofisica computazionale e uno caratterizzato dallo sguardo ampio delle possibilità per il dipartimento che rappresento.