venerdì 11 luglio 2025

Biofisica bollente: appunti da EBSA 2025 a Roma

Il congresso dell’European Biophysical Societies’ Association (EBSA) è tornato, e lo ha fatto in grande stile: sotto il sole rovente di Roma, tra le architetture razionaliste dell'Eur, sale affollate e trasporti pubblici che sembravano messi alla prova da un esperimento di termoresistenza urbana. Difficile dimenticare l’edizione svedese del 2023, con le sue giornate lunghe e umide e le pause pranzo a base di lunch-box compostabili. I lunch-box sono stati confermati anche a Roma, ma la vera protagonista è stata l’afa. Un caldo africano che, unito all’entusiasmo dei partecipanti, ha reso l’atmosfera incandescente dentro e fuori le sessioni. Tuttavia, la temperatura, per quanto invasiva, non è stata il punto focale. Il congresso ha mostrato con chiarezza quanto la biofisica sia una disciplina viva, fluida, in costante trasformazione. E quanto le simulazioni, oggi più che mai, siano diventate una lente imprescindibile per esplorare la complessità della vita. Il filo conduttore di molte sessioni è stato il rapporto sempre più stretto tra modellistica computazionale e dati sperimentali. L’impressione, o forse la conclusione, è che simulare non basta. Ma è indispensabile. Si parla molto (a volte troppo) di esascala, reti neurali, modelli generativi e previsioni a risoluzione atomica. Ma il punto è: dove andiamo senza esperimenti?